LA SFIDA DI UNA MENTE CIBERNETICA

LA SFIDA DI UNA MENTE CIBERNETICA

DOCUMENTAZIONE

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La documentazione include registrazioni audio e video degli incontri in presenza e materiale formativo reso disponibile dai docenti.

Documenti associati


L’educazione al bivio, tra esperienza reale e realtà virtuale. La sfida di una mente cibernetica
06 Settembre 2023

Lettera agli insegnanti di religione

Documentazione istituzionale di Paolo Usellini, Ufficio Scuola diocesi di Novara

Descrizione di percorso di Formazione per IDR - Scuola secondaria di II grado, AS 2023-2024

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Social-media e modificazione valoriale e percettiva della mente dell’utente
23 Settembre 2023

Documentazione dell'incontro con Aurelio Mottola

Articolo di Aurelio Maria Mottola, Università Cattolica di Milano

Un impatto pervasivo e insospettato, finché non produce i suoi effetti deleteri. È questo l’effetto dell’uso quotidiano degli strumenti digitali. Strumenti che abbondano nella vita, che si svolge ormai non solo in spazi, ma negli schermi che quotidianamente abitiamo, in particolare i giovani, che dei social hanno fatto la piazza virtuale in cui si incontrano. Il loro uso plasma il nostro cervello in un’autentica ibridazione uomo-macchina, attivando aree neuronali diverse da quelle interessate dalla lettura del tradizionale libro cartaceo. Uno strumento antico, che consente un’esperienza di lettura immersiva, via all’incontro profondo con l’autore e con sé stessi, premessa per l’incremento del sapere e lo sviluppo di un pensiero critico. Skimming, skipping, browsing sono invece i verbi che descrivono la lettura con strumenti digitali, a indicare un’esperienza di attenzione parziale, intermittente e saltellante, che non consente la riflessione e un’appropriazione efficace dei contenuti. Così l’abbondanza e il flusso ultra-accelerato di informazioni che ci bombarda (e ci sfinisce) non si traduce in un autentico aumento del sapere, e non favorisce, ma ostacola le relazioni interpersonali. L’iperstimolazione di continue novità provoca una sovraproduzione di dopamina – il neurotrasmettitore del piacere –, fino a creare in noi fenomeni di dipendenza e di apatia con deficit di attenzione quando non siamo esposti al loro mondo luminoso ed etero-diretto. E chi si informa regolarmente sui social, condizionato da questi meccanismi, non va alla ricerca del confronto dialettico ed empatico – fondamento della democrazia – ma della conferma della propria opinione, in una polarizzazione che rende sordi a quelle altrui. Ai boomer, nati nell’era dell’analogico, spetta il compito di traghettare nel nuovo panorama culturali i beni inestimabili del passato. Come? La cura detox da ubriacatura digitale prevede impegni personali e famigliari, come leggere personalmente un buon libro per almeno mezz’ora al giorno, leggere libri con i figli ed educarli alla lettura, ed evitare che usino gli smartphone prima dei 6 anni. A scuola occorre stimolare alla lettura, trasmettere curiosità e amore per il sapere, impedire l’uso degli smartphone in classe e dosare il digitale con prudenza, stimolando a un approccio non passivo ma trasformativo e creativo con la sua tecnologia.

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