Esigente, radicale e ancora "scandaloso", a 2000 anni di distanza. È il Gesù che l'evangelista Matteo presenta nel Discorso della Montagna, e che un percorso in sette incontri propone in tutta la sua capacità provocatoria. Gesù non si accontenta della Giustizia di Scribi e Farisei - i campioni della fede e dell'ortodossia - ma addita ai discepoli un cammino più arduo. «Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento», proclama parlando della Legge di Mosè, che in realtà supera con nuovi precetti e libere interpretazioni. Qual è il criterio che Gesù segue ricercando la volontà di Dio nelle Scritture di Israele, e a chi è rivolto l'alto profilo spirituale che ne scaturisce? Agli interrogativi offre risposta don Silvio Barbaglia, in un'originale rilettura del testo di Matteo alla luce dei suoi echi biblici e della vita stessa di Gesù.