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Voglia di democrazia

Democrazia deliberativa a Novara: riflessioni e prospettive

  • 16 Mag 2017
  • 18:00
  • Sede de La Nuova Regaldi - Sala Pier Giorgio Frassati | Via Dei Tornielli, 6 - 28100 Novara
Descrizione evento


Tipo incontro: Convegno
Con: Dino Campiotti, già direttore Caritas Diocesana Novarese
don Silvio Barbaglia, biblista
Franca Franzoni, Vicepresidente Territorio e Cultura onlus
Stefano Filippi, Presidente unione territoriale MCL Novara e VCO
Gabriele Soncin, presidente dell'Associazione Culturale Diocesana La Nuova Regaldi
Giacomo Balduzzi, Coordinatore del progetto SpeDD
Davide Servetti, Coordinatore del progetto SpeDD
Moderano: Serena Fiocchi, giornalista
A cura di: Territorio e Cultura onlus
A cura di: MCL - Movimento Cristiano Lavoratori
Con il contributo organizzativo di: Associazione Culturale Diocesana La Nuova Regaldi

VOGLIA DI DEMOCRAZIA
Democrazia deliberativa a Novara: riflessioni e prospettive

Democrazia, realtà in crisi, ma animata da fermenti nuovi. Se ne parla martedì 16 maggio, alle ore 18, a Novara, presso la sede dell’Associazione Culturale Diocesana La Nuova Regaldi (via Dei Tornielli 6), nella conferenza intitolata “Voglia di democrazia. Democrazia deliberativa a Novara: riflessioni e prospettive”. I relatori – don Dino Campiotti, già direttore della Caritas Diocesana Novarese, e don Silvio Barbaglia, biblista, moderati dalla giornalista Serena Fiocchi – riflettono sugli esiti e i possibili sviluppi del progetto SpeDD (Sperimentazione di Democrazia Deliberativa), che ha permesso, grazie a un bando della Fondazione Cariplo, l’attivazione a Novara, tra il 2012 e il 2016, di percorsi di partecipazione attiva dei cittadini per discutere problemi comuni e sviluppare, a partire dai quartieri, soluzioni condivise e iniziative capaci di produrre beni collettivi e generare coesione sociale. Sono chiamati a intervenire, a nome degli enti organizzatori, Franca Franzoni (vicepresidente di Territorio e Cultura onlus), Stefano Filippi (presidente dell’unione territoriale Novara e VCO del Movimento Cristiano Lavoratori) e Gabriele Soncin (presidente de La Nuova Regaldi). Le conclusioni sono quindi affidate a Giacomo Balduzzi e Davide Servetti, coordinatori del progetto SpeDD.

 

IL PROGETTO SpeDD

“SpeDD-2: Democrazia deliberativa a Novara: percorsi di quartiere per una città più coesa” è un progetto promosso dall’Associazione Territorio e Cultura onlus, con il contributo di Fondazione Cariplo (Bando Coesione sociale 2012 - Costruire e rafforzare legami nelle comunità locali). Le attività, iniziate nel 2012 e proseguite fino al 2016, hanno consentito di dare vita a Novara a esperienze di partecipazione dei cittadini alle scelte e alle azioni collettive attraverso un metodo riconducibile alla cosiddetta democrazia deliberativa, sviluppato in percorsi quartiere, che stanno confluendo in microprogetti realizzati in tre aree della città. Tra i soggetti che hanno promosso e sostenuto SpeDD, oltre alla Fondazione Cariplo e all'Associazione Territorio e Cultura (capofila del progetto), vanno citate la Fondazione De Agostini, la Fondazione della Comunità del Novarese, la Caritas Diocesana, il Comune di Novara, il Dipartimento di studi per l'economia e l'impresa dell'Università del Piemonte Orientale, il Centro di Solidarietà San Francesco alla Rizzottaglia e il Centro di Cultura-Gruppo di operatori dell'Università Cattolica. Le attività del progetto possono essere approfondite tramite il sito Internet www.spedd.it.

Documenti associati


Voglia di Democrazia
16 Maggio 2017

Democrazia deliberativa a Novara: riflessioni e prospettive

Locandina

DEMOCRAZIA, DELEGARE NON BASTA
Democrazia deliberativa a Novara: riflessioni e prospettive

«In democrazia, delegare non basta». Lo ha detto Davide Servetti, chiamato a illustrare, martedì 16 maggio 2017 a Novara, presso la sede dell’Associazione Culturale Diocesana La Nuova Regaldi, l’attività del progetto SpeDD (Sperimentazione di Democrazia Deliberativa), realizzato in città tra il 2012 e il 2016 e narrato dal recente volume “Voglia di democrazia. Progetti di quartiere e deliberazione pubblica a Novara” (edizioni Interlinea), a cura di Servetti e di Giacomo Balduzzi. «Nei quartieri Centro, Villaggio Dalmazia e Pernate – ha spiegato Servetti – abbiamo dato vita a gruppi di discussione, chiamati a esaminare i problemi del territorio e trovare strade perché i cittadini stessi se ne facessero carico, senza demandarne la soluzione alle istituzioni, per avviare interventi concreti». Un percorso reso possibile grazie a un finanziamento della fondazione Cariplo, alla collaborazione di parrocchie e associazioni – a partire da Territorio e Cultura onlus, che per prima ha creduto nell’iniziativa – e a un continuo dialogo con le istituzioni stesse. Perché il bene comune si può realizzare solo «in un clima di fiducia, che nasce quando tutti gli attori coinvolti si assumono le proprie responsabilità – ha affermato il biblista don Silvio Barbaglia –. È troppo comodo infatti dare ad altri la colpa di ciò che non va. La Bibbia insegna invece che la giustizia, nei rapporti sociali, si realizza se ognuno sa ammettere le proprie colpe. Così potrà ottenere il perdono di Dio, che rinnova la storia dell’uomo». Una giustizia sempre «necessaria nei rapporti umani e nella distribuzione delle ricchezze, e la cui mancanza è la radice di molti mali dell’oggi» - ha commentato Giacomo Balduzzi. «Per questo anch’io, giornalista, ho voluto affrontare la sfida di SpeDD – ha detto Serena Fiocchi, consigliere di Territorio e Cultura onlus e moderatrice dell’incontro –, per mettermi in gioco in prima persona, senza limitarmi a dar conto e a commentare da esterna l’azione di altri, come previsto dalla mia professione». “Educazione” e “condivisione” sono state le parole, pronunciate da papa Francesco nell’udienza concessa al Movimento Cristiano Lavoratori il 16 gennaio 2016 che il Movimento ha cercato di mettere in atto partecipando al progetto – ha spiegato Stefano Filippi, presidente dell’unione territoriale di Novara e VCO. Un prendersi cura che, ha aggiunto Gabriele Soncin, presidente de La Nuova Regaldi «ha permesso di mobilitare energie latenti e disperse, trasformate in bene comune, con la stessa pedagogia che Gesù ha messo in atto nella moltiplicazione dei pani, quando ha insegnato ai discepoli a sfamare le folle partendo da cinque pani e due pesci». Quale ora il futuro di SpeDD? «Gli ho operatori, formati al metodo di lavoro, sono i veri frutti del progetto – ha concluso Balduzzi –. Grazie a loro, potremo esplorare nuove piste di impegno e coesione sociale, in rapporto costruttivo con il territorio e le istituzioni».